Il primo pianoforte acustico vero e proprio nacque alla fine del Seicento a opera di un costruttore italiano, Bartolomeo Cristofori.
Prima di allora lo strumento a tastiera più diffuso era il clavicembalo, che tuttavia aveva un funzionamento completamente diverso: nel clavicembalo le corde vengono pizzicate dal meccanismo interno, mentre nel pianoforte sono percosse da dei martelletti. Questa differenza consente di controllare la dinamica del suono, permettendo di suonare appunto sia piano che forte.
Nel corso del Settecento il pianoforte acustico si diffuse rapidamente in tutta Europa, per arrivare nell'Ottocento a superare la diffusione del cugino clavicembalo. Il pianoforte divenne così il protagonista assoluto della musica classica, un ruolo che mantiene ancora oggi, restando sempre al primo posto nell'immaginario collettivo come strumento musicale per antonomasia.