Il giradischi è stato il primo sistema di registrazione e riproduzione di suoni a essere inventato: la sua origine risale agli anni Settanta dell'Ottocento, quando Thomas Alva Edison costruì il primo fonografo - una variante del giradischi - che permetteva la registrazione delle onde sonore su un cilindro, su cui uno stilo verticale andava a incidere un solco.
Successivamente, il cilindro venne sostituito da un disco piatto, dando origine al giradischi vero e proprio: il disco offriva numerosi vantaggi commerciali, soprattutto a causa delle sue dimensioni ridotte che lo rendevano facilmente trasportabile e più economico da produrre.
Per la riproduzione del suono, il giradischi è dotato di una puntina di lettura, sostenuta da un braccio, che posta leggermente a contatto con il disco rotante segue il solco impressovi in fase di registrazione. Le variazioni di percorso mettono in vibrazione la puntina, che trasmette tali vibrazioni a una bobina o a un cristallo piezoeletrico che le converte in segnale elettrico: in un giradischi è questo segnale che, trasmesso a un amplificatore, permette la riproduzione del suono.