Un pomeriggio speciale è quello che vede come protagonisti due Maestri: Luigi Perrone e Luigi Pentasuglia. Il primo nella musica e il secondo nelle parole.
Si inizierà alle ore 16.00 con la scaletta proposta dal Maestro Perrone che eseguirà con chitarra classica alcuni brani e riportati qui in coda.
Già nostro gradito ospite il Maestro materano lo scorso anno.
Un breve estratto video della sua performance è disponibile al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=-FnvnykZnnQ
Avrete così una piccola idea del Leitmotiv che ci condurrà verso la presentazione dell'affascinante saggio sui misteri della Gioconda tenuta dal prof. Pentasuglia
alle ore 17.00
Il Saggio
La promessa nella sinossi, di rivelare ancora incognite sul dipinto vinciano, alimenta sicuramente la nostra curiosità. Segnate Bene la data dunque: 21 Aprile 2018 ore 16 presso il nostro Auditorium di Via Ghislandi, 55 in Bergamo.
Sarà anche un'ottima occasione per conoscere la nostra selezione di strumenti musicali e le relative promozioni. Vi aspettiamo!
Qui di seguito una presentazione artistica dei due protagonisti dell'evento, scaletta dei brani del Maestro Perrone e sinossi del libro:"i volti della Gioconda".
BRANI CHE ESEGUIRA' IL M.PERRONE
- Adagio Opera 44 di G. Drozd
- Campanes de la alba di E. de la Maza
- Romance criollo di J. Morel
- Home di A. York
- Cuore ingrato trasc. Luigi Perrone
- Rumores de la caleta di I. Albeniz
- Choro de Saudade di Barrios
- Un sueno en la floresta di Barrios
Luigi Perrone è nato a Matera, ha studiato dapprima violino, tromba e successivamente, all’età di vent’anni, si è dedicato alla chitarra classica. Si è diplomato con il massimo dei voti presso il Conservatorio di musica di Matera, conseguendo ogni anno borse di studio. Ha partecipato ai seguenti concorsi nazionali ed internazionali: vincitore della seconda rassegna nazionale giovani strumentisti di Ravenna, ove ha conseguito, oltre al diploma di merito, una borsa di studio ed un concerto solistico presso il teatro Alighieri/ vincitore ad Alassio (SV)/ vincitore a Locorotondo (BA)/ vincitore a Roma/ menzione di merito internazionale a Tortona/ vincitore a Napoli e Lucca. Ha seguito masterclass con i maestri Ghiglia, Chiesa, Lonardi, Del Giudice, Pentasuglia, Barrueco, Tamayo, Attademo, Fernandez, Russell. Ha frequentato un corso di perfezionamento di chitarra flamenca con il maestro Livio Gianola. Ha inciso due cd con trascrizioni uniche nel loro genere. Ha eseguito concerti in tutta Italia: Bergamo, Genova, Ivrea, Alassio, Diano Marina, Roma, Bari, Ancona, Caltanissetta, Treviso, Matera etc. Attualmente è docente presso la scuola ad indirizzo musicale di Bergamo.
I VOLTI DELLA GIOCONDA: SINOSSI
Sulla Gioconda è stato detto e scritto tutto e di più … Vale ancora la pena insistere? La risposta è un perentorio si! Il più famoso ritratto in assoluto riserva ancora una serie d'incognite neppure lontanamente sfiorate dalla critica. Esse attengono a interessi culturali inediti del genio vinciano, oltre che imprescindibili per comprendere che il volto della misteriosa dama velata di nero è in realtà declinabile al plurale: di chi sono dunque i volti della Gioconda? La chiave del rebus è nei simboli criptati nel dipinto, presumibilmente ispirati all'artista dallo stesso monarca di Francia Francesco I a discolpa del grave crimine perpetrato dal suo predecessore Filippo il Bello contro i templari. La tesi sostenuta è che a fronte delle sevizie subite, tra gli alti ranghi templari qualcuno finì per confessare la fonte dottrinale dell'Ordine: il Tao-tê-ching, il più importante testo taoista, noto ai nestoriani di Persia presenti in Cina fin dal VII secolo. Lo prova la celebre Stele di Xi’an, commissionata dall'influente prelato della chiesa siro-orientale Yisi, nonché generale degli eserciti degli imperatori Tang: che sia nata da costui la leggenda di Prete Gianni? La figura del 'monaco-guerriero', saldamente ancorata alla millenaria tradizione shaolin, candida perciò i nestoriani a ispiratori della disciplina e della simbologia duale templare, debitrice dei principi taoisti Yin e Yang, da Leonardo profusa nella Gioconda. Se è vero che la storia è scritta dai vincitori, quella dei vinti riesce talvolta a sopravvivere proprio grazie ai simboli. È il caso dei templari ormai prossimi all'integrazione culturale e religiosa tra Oriente e Occidente: un'eresia che costò loro la rovina, più che le mire predatorie di Filippo il Bello.
Luigi Pentasuglia è nato a Matera nel 1955. Si è laureato in musicologia presso l'Università di Bologna con una tesi sul pensiero e l’opera del musicologo calabrese Fausto Torrefranca (Fausto Torrefranca idealismo, vitalismo e nazionalismo nella 'Vita Musicale dello Spirito'). È titolare della cattedra di Storia ed Estetica della Musica presso il Conservatorio della sua città natale. Per la Regione Basilicata ha curato l'incisione di tre CD sul repertorio vocale e strumentale dei principali compositori lucani dal '500 fino ai giorni nostri. Per la Biblioteca Provinciale di Matera ha curato la ricerca e l’edizione moderna delle seguenti opere di autori lucani: Egidio Romualdo Duni (1708-1775): Minuetti e Contradanze (1738); Sei sonate a Tre, op. 1 (1738); Antonio Duni (1700 ca. -1766 ca.): Cinque Sinfonie; Michele Enrico Carafa (1787-1872): Collezione di Cavatine Italiane. Nel campo della pedagogia musicale ha pubblicato: ed. Bèrben, 12 Studi di R. Kreutzer (1987); ed. Diastema, Il segreto di Paganini. Mutazioni: tecnica comparata per violino e architarra (1997); ed. Robert Martin: Les classiques de la Renaissance (1995). Nel 2006, per le edizioni Basileus, ha pubblicato Leonardo l'eretico. L'Apocalisse nei capolavori del genio vinciano.